+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
«Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni»
Abbiamo voluto partire, come sempre, dal versetto che ci colpisce fin da subito e leggendo questo brano il pensiero che ci riempie il cuore di gioia è cogliere quante opportunità Gesù ci dà per ricominciare, per re-impostare la nostra vita, per vivela come Lui ci ha indicato, per non perdere la speranza e la fiducia di fronte alle difficoltà. Gesù non si stanca. Riparte dalle nostre cadute. Ogni volta è una volta nuova e da lì ci rialza.
Davanti a Lui ha un gruppo di amici, uomini e donne, che lo hanno tradito. Ognuno a modo suo e in modi differenti. Da Giuda (assente perchè ha creduto di non poter essere perdonato) a Pietro che per tre volte lo ha rinnegato, da Tommaso che non aveva più speranza in nulla a tutti gli altri che stavano al chiuso per “la paura”. Eppure, Gesù, non “porta il broncio” (diremmo noi), anzi è Lui stesso che irrompe nella loro vita. Succede proprio come agli inizi e vi è un “altro” inizio.
Non siamo forse noi tutti quegli uomini e donne che, chiusi nelle proprie case, abbiamo timore di testimoniare l’Amore che ci è stato donato dall’alto come “un sole che sorge”? Non siamo forse anche noi, discepoli dei tempi moderni, che di fronte a domande esplicite come: “anche tu non sei uno di loro?”, ci tiriamo indietro e diciamo: “non conosco quell’uomo!” ?
Eppure Gesù è sempre lì ad aspettarci e a risollevarci. Nei suoi tre anni di “predicazione”, attraverso parole, ma soprattutto gesti, ha cercato di far sperimentare ai suoi discepoli, e a chi lo incontrava, la gioia di sentrire un Dio vicino sempre pronto a risollevarci, sempre pronto a sostenerci senza accusarci di nulla. Anche a noi oggi il nostro Dio è l’Emanuele, il Dio-con-noi. Eppure in certi sempre più spesso facciamo di tutto per tenerlo “lontano”… nei “tabernacoli”… magari per andarlo ad adorare, ma senza farlo interferire nella vita di tutti i giorni.
Tu Dio sei Santo, sei Onnipotente, sei Grande, sei Onniscente a tal punto che ti lascio dentro ad un tabernacolo dorato così che possa venirti ad adorare tutte le volte che voglio e così che possa venire a pregarti come si conviene… poi tutta la mia vita è un’altra cosa… Tu non c’entri! Facciamo un po’ tutti (noi per primi) quest’errore di relegare Dio nelle Chiese senza renderci conto che Gesù è venuto a dirci proprio il contrario. Dio è in mezzo a noi, quando ci svegliamo, quando mangiamo, quando lavoriamo, quando giochiamo con i nostri figli. Certo non viola la nostra intimità e soltanto se lo facciamo entrare Egli entra.
Ci colpì, una volta, Renzo Bonetti che in un suo libro scrisse che Dio è sempre in mezzo a noi e che potremmo renderlo vivo anche soltanto con un segno di croce in ogni circostanza, anche senza il gesto, ma soltanto con la mente: mentre camminiamo “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”; mentre mangiamo “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”; mentre abbracciamo i nostri figli, nostra moglie o nostro marito “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. In ogni parte della nostra vita Egli è vivo in mezzo a noi. Basta volerlo accogliere.
Gesù, da Risorto, ha regalato diverse opportunità per “riprendere” il rapporto e far comprendere la sua difficile, per noi uomini incomprensibile, missione: l’incontro con Maria, con i discepoli, con Tommaso …
Commuove, nel brano di oggi, quel “Pace a voi”…
Gesù non si presenta rimproverandoli perché sono “sconvolti e pieni di paura”, ma li rincuora e cerca di farli ragionare chiedendogli “perché”; non si presenta rimproverandoli perché non lo riconoscono; non si presenta rimproverandoli perché non hanno ancora capito, ma con pazienza si mette a spiegare, attraverso le Scritture, il senso degli avvenimenti e dice loro “di questo voi siete testimoni”! Lo dice anche a noi oggi, così come allora, e ci chiede di “essere” testimoni di ciò che abbiamo ricevuto nella fede.
Soltanto incontrando il Risorto e accogliendo quel “Pace a voi” è possibile diventare testimoni credibili.
Possa lo Spirito venire in nostro aiuto, così che la paura che ci spinge a non vivere l’Amore che abbiamo ricevuto, ci abbandoni e sorga in noi la Luce della Pasqua per poter vivere la Gioia della Risurrezione!
Insegnaci, o Signore,
a fidarci di te;
insegnaci a parlare di Te;
insegnaci a vivere di Te!
Fiorenzo e Chiara